Il brand è un segno distintivo sviluppato dall’azienda venditrice per identificare la propria offerta e differenziarla da quella dei concorrenti. Sintetizza la notorietà e l’immagine che un’offerta è stata in grado di consolidare presso un determinato pubblico di riferimento; la percezione del sistema di offerta da parte dei clienti si riflette nell’identità (brand identity), nell’immagine (brand image) e nel posizionamento di marca (brand positioning).

Le funzioni del brand

Secondo una nota definizione, il brand è “un nome, termine, segno, simbolo, o disegno, o una combinazione di questi che mira a identificare i beni o i servizi di un venditore o un gruppo di venditori e a differenziarli da quelli dei concorrenti” (American Marketing Association). Questa definizione, tuttavia, non esprime appieno il concetto di brand, poiché pone l’accento solo sulla funzione identificativa e segnaletica della marca, tralasciando del tutto il ruolo relazionale che essa ricopre. La marca, invece, riveste un ruolo centrale tanto nel processo di differenziazione del sistema d’offerta quanto nella gestione delle relazioni con i clienti.

Da questa prospettiva, la marca può essere intesa come il risultato di un rapporto con il mercato derivante da un processo di sedimentazione del marchio e dal rapporto con i suoi utilizzatori. Come è stato evidenziato da Brondoni (‎2000), la marca esprime “una specifica relazione istituita con un dato mercato per l’affermazione di una particolare offerta”. Se correttamente gestita, pertanto, la marca può avere un impatto sul mercato tale da generare capitale (equity di marca) che si aggiunge al valore che un bene o servizio fornisce ai clienti di un’impresa e alla stessa impresa. In particolare, la brand equity, che può essere intesa come risorsa da gestire per accrescere il patrimonio aziendale, deriva dall’incontro tra le funzioni che la marca svolge per l’azienda e quelle che svolge per il consumatore. Vediamo nel dettaglio le principali funzioni del brand in questa duplice prospettiva.

I vantaggi del brand

I benefici della marca per l’impresa derivano essenzialmente dalla maggiore fedeltà dei clienti e, di conseguenza, dalla minore vulnerabilità rispetto ad iniziative di marketing della concorrenza o crisi di mercato. Un alto livello di soddisfazione dei clienti, inoltre, contribuisce a consolidare la posizione di mercato del brand e a garantire all’impresa continuità di profitti nel lungo periodo: se la qualità percepita di una marca è particolarmente alta, l’impresa può sostenere un premium price, evitando così un’accanita concorrenza basata sul prezzo. Nella misura in cui gli acquirenti diventano fedeli a una marca specifica, infatti, la quota di mercato dell’impresa per quel prodotto raggiunge un certo livello di stabilità, permettendo così di mantenere un prezzo piuttosto costante invece di ridurlo per attrarre nuovi clienti (v. brand loyalty).

Dalla prospettiva del consumatore, la rilevanza del brand risiede nelle seguenti tre funzioni: offre una guida nella scelta d’acquisto e accompagna le aspettative sulla qualità del prodotto di marca (componente identificativa); il rischio percepito nella fase di acquisto relativamente alla bontà della scelta può essere ridotto dalla marca e tale sensazione contribuisce alla creazione di un rapporto di fiducia (componente fiduciaria); la scelta o la non scelta di alcune marche rispetto ad altre può diventare un modo per esprimere la condivisione di alcuni valori e in alcuni settori alcune marche possono generare nell’acquirente un senso di autostima e prestigio (componente valutativa).

Manufacturer’s brand vs Dealer’s brand

Un’importante distinzione è quella tra marche industriali e marche commerciali. La marca industriale è la marca del produttore (manufacturer’s brand) che corrisponde ad un suo atteggiamento attivo nella commercializzazione. La marca commerciale (dealer’s brand o private label o house brand) è quella imposta da un intermediario del canale distributivo. Quest’ultimo, sfruttando il suo forte potere contrattuale, ottiene dei produttori la possibilità di marcare autonomamente i prodotti; nelle economie evolute questo potere è appannaggio delle grandi catene di distribuzione. Principale scopo della marca commerciale è quello di trasferire la fedeltà di marca del consumatore dal prodotto al punto vendita.

 

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